Pensioni 2026, tutte le novità che devi conoscere: dalle misure cancellate ai nuovi importi

Grosse manovre sul fronte delle pensioni e dal prossimo anno alcune misure potrebbero sparire dalla scena. Non solo: aumenteranno gli assegni. Vediamo tutto quello che c’è da sapere.

La questione “pensioni” è sempre quella che preoccupa di più tanto il Governo quanto i cittadini. Da un lato ci sono lavoratori che vorrebbero smettere di timbrare il cartellino prima dei 67 anni previsti dalla Legge Fornero; dall’altro lato pensionati che devono tirare a campare con poco più di 600 euro al mese.

il premier giorgia meloni
Pensioni 2026, tutte le novità che devi conoscere: dalle misure cancellate ai nuovi importi -(foto Ansa)- Pstsa.it

In tutto questo c’è il Governo che deve fare i conti con risorse economiche ogni anno più esigue. L’obiettivo dell’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni è, se non proprio cancellare, quantomeno introdurre misure che consentano di aggirare la Legge Fornero. Cancellarla del tutto, al momento, sarebbe impossibile ma si può cercare di agevolare le uscite anticipate in vari modi che non pesino troppo sulle casse dell’Inps.

E che dire delle pensioni minime? Arriveranno mai a sfiorare la soglia dei tanto ambiti 1000 euro al mese? Nel 2026 gli assegni verranno certamente rivalutati ma forse meno di quanto pensavamo e speravamo. Le novità, insomma, non mancheranno. Con buona pace di molti lavoratori, due delle misure di pensione anticipata più amate potrebbero uscire di scena definitivamente.

Pensioni: cosa cambierà nel 2026

Prepariamoci a grandi cambiamenti sul fronte delle pensioni: dal prossimo anno cambieranno molte cose. In primis cambieranno gli importi e poi usciranno di scena alcune misure. Di seguito vediamo tutto nei dettagli.

uomo anziano con espressione arrabbiata
Pensioni: cosa cambierà nel 2026/Pstsa.it

Partiamo con le misure che, molto probabilmente, usciranno di scena nel 2026: Opzione Donna e Quota 103. Si tratta di due misure di pensione anticipata che hanno consentito, in questi anni, a tantissimi lavoratori e lavoratrici di accedere alla pensione molto prima dei 67 anni. Con Quota 103, infatti, si può uscire dal lavoro a soli 62 anni se i contributi corrispondono almeno a 41 anni e si rivolge a tutte le categorie.

Opzione Donna, invece, si rivolge solo alla platea femminile e, dal 2023, solo a: caregiver, lavoratrici con invalidità pari o superiore al 74%, disoccupate o dipendenti di aziende in crisi. In questo caso l’uscita è prevista a 61 anni con minimo 35 anni di contributi ma, in caso di due o più figli, si può accedere alla pensione ad appena 59 anni. Secondo quanto previsto dalla manovra di Bilancio 2026 queste due misure dovrebbero scomparire ma non è ancora detta l’ultima parola.

E per quanto riguarda la rivalutazione degli assegni che cosa succederà? Si prevede che nel 2026 la rivalutazione sarà compresa tra l’1,4 e l’1,7%: meglio dello 0,8% del 2025 ma decisamente peggio rispetto al 5,4% del 2024 o all’8,1% del 2023. Pertanto le pensioni aumenteranno di qualche euro e non di più.

Le pensioni minime, come avviene ormai da qualche anno, dovrebbero beneficiare di un’ulteriore rivalutazione che, almeno secondo le prime stime, dovrebbe corrispondere all’1,5% producendo un incremento di 20 euro circa. Insomma resteremo ancora parecchio lontani dai famosi 1000 euro di cui si parla da anni.

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